LAZIO/ABRUZZO: Atina – Sora – Avezzano

Solitamente il titolo degli articoli è così strutturato: regioni attraversate; numerazione ed eventuale denominazione dell’infrastruttura; città collegate (a meno che non scriva di un’intera strada). Questa volta però, ho deciso di inserire le città collegate più l’abitato di Sora per un semplice motivo: tra Atina e Sora la strada in questione non ha un nome specifico, ma rientra nella “SSV Sora-A1”, cioè Strada a Scorrimento Veloce tra la cittadina laziale e la A1 Milano-Napoli. Proseguendo verso l’Abruzzo tale strada confluisce nella SS 690 “Avezzano-Sora” o “Superstrada del Liri”. Fatta questa necessaria precisazione iniziamo a descrivere il collegamento.
Le città di Atina e di Avezzano distano circa 60 km. Si attraversano la provincia laziale di Frosinone e quella abruzzese dell’Aquila. L’utenza di questi chilometri è di carattere sia locale sia interregionale. Infatti il tratto è di vitale importanza anche per L’Aquila e per la provincia di Rieti che, tramite il suddetto collegamento, possono essere facilmente raggiungibili dal sud Italia tirrenico (basso Lazio e Campania principalmente). Inoltre, nel periodo estivo, il collegamento è utilizzato dagli abitanti della zona attraversata per raggiungere entrambe le coste italiane: l’Adriatico perché ad Avezzano si può prendere la A25 Roma-Pescara; il Tirreno perché dopo Atina si può proseguire verso Formia.
Iniziamo a parlare del profilo turistico, il nostro itinerario inizia poco prima dello svincolo di Atina Ponte Melfa/San Donato Val di Comino sulla SS 509. Qui una tabella ci dà il benvenuto nella Val di Comino e, a dirla tutta, non credo che ci sia molto da vedere. Oltre il comune già citato di San Donato segnalo il lago di Posta Fibreno 11 km più avanti. Non sono mai stato sulle sponde di questo lago quindi non posso nemmeno dire se vale la pena soffermarvici.
Proseguendo verso Avezzano abbiamo la possibilità di recarci a Sora utilizzando una delle 3 uscite dedicate. Della suddetta cittadina di circa 25.000 abitanti so poco o nulla e quel poco riguarda la nota “Fiera del Mobile”. Voci diffuse mi hanno riferito della validità di questa fiera, ma per quanto mi riguarda ho solo visto i cartelloni pubblicitari in tutte le regioni confinanti col Lazio, anche a molti chilometri dalla città (tranne l’Umbria e la Toscana e, oserei dire, ragionevolmente). Dopotutto è difficile che possano interessarmi i mobili o esposizioni simili. Ritornando alla strada, tra le uscite sorane invito i viaggiatori a osservare i viadotti attraversati perché ci danno la possibilità di vedere la cittadina sulla sinistra, le piccole contrade che si arrampicano sull’Appennino sulla destra e di fronte le alte montagne tra le quali si può intuire lo snodarsi della valle del Liri.
Superata l’uscita di Sora nord entriamo nella SS 690 “Superstrada del Liri”. Quest’arteria è la tratta migliore del collegamento. 40 km ci separano dalla città marsicana e la percorreremo tutta sino allo svincolo autostradale di Avezzano sulla A25. Voglio prima incentrare l’attenzione sulla morfologia della strada. La SS 690 è una fondo valle che segue l’andamento del fiume Liri, ma tale arteria è atipica rispetto alle normali fondovalli appenniniche. La SS 647 Bifernina, la SS 650 Trignina, la SS 652 Fondo Valle Sangro oppure la SS 653 della Valle del Sinni, tanto per citarne alcune, sono, per così dire, perpendicolari alla costa. Più volgarmente parlando, queste strade formano con la costa una “T”, dove la parte orizzontale della lettera è rappresentata dall’Adriatico. Nel caso della “Avezzano-Sora” invece, la fondovalle segue la costa, ossia procede a meridione e non sfocia sul Tirreno nel modo delle precedenti. Inoltre la strada termina a molti chilometri dal mare, appunto a Sora, e per giungere sulla costa abbiamo due opzioni principali, procedere per Cassino e Formia oppure seguire per Frosinone e da lì raggiungere l’Agro pontino. In pratica voglio far osservare come il percorso del fiume Liri differisca da quello del Sangro, del Biferno o del Sinni, ma sia simile a quello del Tevere. Possiamo capire, quindi, che la dorsale appenninica divide il territorio italiano in due tipi: a destra le montagne sono molto vicine al mare, a sinistra sono più distanti e più basse. È per questo motivo che la SS 690 è così lontana dal mare a dispetto delle altre fondovalli. E, prima di continuare con la descrizione del collegamento, la superstrada si sostituisce alla vecchia e tortuosa SS 82 della Valle del Liri che collega Avezzano col Itri, vicino Formia.
Lasciata Sora si entra quasi subito in Abruzzo. Segnalo, al km 40 in direzione Avezzano (il chilometraggio della SS 690 inizia dalla città abruzzese, quindi andiamo incontro al km 0), una semicurva a sinistra dalla quale si intravede una piccola borgata e una chiesa con facciata rossastra. Questo edificio si coglie facilmente visto il suo colore e credo che sia un bel particolare.
Sebbene il fiume si chiami Liri, la valle che andiamo a percorrere prende il nome di “Valle Roveto”. Ce ne accorgiamo anche grazie ai comuni di Civitella Roveto e San Vincenzo Valle Roveto. Dei paesi attraversati dalla SS 690, o semplicemente di quelli scritti sulle tabelle, non ne segnalo nessuno. Forse io sceglierei uno dei borghi situati sulle alture da dove si dovrebbe vedere la valle sottostante come il paese Civita d’Antino (circa 900 m s.l.m.).
Al km 6 superiamo la galleria “Monte Salviano” e davanti si apre lo splendido scenario delle catena del Monte Velino che divide la Marsica dall’Abruzzo aquilano. Talune vette superano i 2300 metri e s’impongono in modo massiccio sulla Piana del Fucino alla nostra destra (piana rinomatissima per la coltivazioni di patate e carote). Da qui inizia il tratto a 4 corsie che funge da tangenziale per Avezzano e che termina direttamente al casello della A25. Consigli su questa città? Non mi esprimo ma, tra le città abruzzesi, è sicuramente quella che ha meno da offrire. C’è un castello al centro dell’abitato ma non sembra inserirsi in un contesto di centro storico. E poi un castello in una città pianeggiante pare inutile. Mi scuso con gli amici avezzanesi, ma di certo saranno coscienti del fatto che non sia una città turistica.
Il collegamento Atina-Avezzano è molto buono sotto il profilo della qualità, soprattutto per quanto concerne il tratto abruzzese dopo Sora. Fino a quest’ultima, invece, dovrebbe essere migliorato l’asfalto. Prima di chiudere, ho visto che dopo Balsorano è difficile poter superare i tanti automezzi perché si creano lunghe code a causa della leggera salita. E poi ci sono varie gallerie per cui, una volta accodati, è probabile rimanerci fino ad Avezzano. Purtroppo non ci sono tratti con corsia di sorpasso come in tante strade a scorrimento veloce.
Per quanto concerne la sicurezza credo che non ci sia nulla da criticare e i limiti di velocità, tutti tra 70 e 90, sono onesti. Raccomando soltanto particolare attenzione sul tratto avezzanese della strada dove sono frequenti le bufere di neve e non è difficile che gli automezzi si intraversino. L’unica critica la devo esporre a proposito della segnaletica: non si capisce il punto in cui si entra in Abruzzo e si lascia il Lazio perché c’è solo la tabella “ANAS inizio compartimento d’Abruzzo”. Infine alcuni cartelli sospesi in prossimità degli svincoli sono stati rimossi senza essere rimpiazzati.
Il voto è 7/10. Tolta la Catena del Sirente Velino e la cittadina di Sora non c’è tanto da vedere lungo la strada, ma l’ottimo asfalto e le curve veloci della SS 690 rendono la guida molto divertente.


Una risposta a "LAZIO/ABRUZZO: Atina – Sora – Avezzano"

  1. volevo semplicemente dire che sono un utente che viaggia due volte al giorno sulla ssv sora A-1 partendo dalla provincia dell’aquila e percorro la strada fino a Cassino. Devo dire che per quanto riguarda il tratto di competenza regione Abruzzo la strada è spesso in manutenzione e il manto stradale ben curato e rifatto al momento di deterioramento , al contrario IL TRATTO DI COMPETENZA DELLA PROVINCIA DI FROSINONE FA COMPLETAMENTE SCHIFO addirittura piante che entrano sul bordo della strada da anni e manto stradale che neanche al tempo di mio nonno col carretto era cosi.. MANUTENZIONE ZERO E COME MAI QUESTA DIVERSITA’? DOVE VANNO A FINIRE I SOLDI? PARLIAMO POI DI SICUREZZA? Se succede un incidente per colpa della strada chi è il primo ad andare in galera? Possibile che l’amministrazione non se ne rende conto? Ci sono buche e dossi fra l’altro non segnalati e poi si parla di strada di scorrimento veloce? Vergogna questa è la nostra Italia purtroppo….

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